Rapporto
Rapporto Italia Alberghi e Catene 2022
Il riferimento del settore per l'offerta alberghiera italiana è giunto alla sua nona edizione.
Il censimento di quest'anno evidenzia le prime conseguenze della pandemia sull'offerta della catena alberghiera italiana in termini di inventario di camere, comprese le proprietà esistenti e in fase di realizzazione, e di modelli di business preferiti.
Le tendenze dell'offerta osservate negli anni precedenti sono state quindi accelerate, sostenendo il consolidamento del panorama dell'ospitalità in Italia e, di conseguenza, rafforzando la competitività internazionale dell'offerta alberghiera italiana.
Risultati principali
COVID-19 Impatto e recupero:
- L’Italia è salita al terzo posto nella classifica degli arrivi alberghieri in Europa nel 2020, superando la Spagna. Tuttavia, le principali città d’arte come Roma e Venezia sono rimaste pesantemente colpite dalla pandemia, con un calo degli arrivi rispettivamente del 62,6% e del 39%.
- Il governo italiano sta investendo 2,4 miliardi di euro nel settore del turismo per promuovere lo sviluppo sostenibile e la digitalizzazione, puntando a una ripresa completa entro il 2024.
Crescita della catena alberghiera:
- Il numero totale di catene alberghiere in Italia è leggermente diminuito nel 2021, con una perdita netta di tre strutture. Nonostante ciò, la penetrazione delle catene è aumentata, soprattutto tra gli operatori internazionali, che hanno registrato un guadagno netto di 26 strutture.
- Il tasso di penetrazione della catena ha raggiunto il 5,4% per gli hotel e il 17,2% per le camere, continuando un trend di crescita negli ultimi nove anni.
Dinamiche di mercato:
- I modelli di locazione e di proprietà dominano il mercato italiano, rappresentando rispettivamente il 41% e il 34% delle catene alberghiere. Il modello della locazione ha guadagnato il 3% a scapito della proprietà a causa della chiusura di alcuni gruppi nazionali.
- La dimensione media delle catene alberghiere è rimasta stabile a 105,9 camere, con gli hotel internazionali tipicamente più grandi di quelli nazionali.
Distribuzione geografica:
- Oltre il 50% degli hotel di marca si trova in quattro regioni: Lombardia (16,6%), Lazio (13,8%), Sardegna (11,4%) e Veneto (10,2%). Roma rimane la città con il maggior numero di hotel e camere di marca, seguita da Milano, Venezia e Firenze.
- Venezia e Genova hanno registrato un aumento significativo dei loro portafogli alberghieri, a testimonianza del crescente interesse degli operatori internazionali per questi mercati.
Pipeline e sviluppi futuri:
- Il rapporto individua una pipeline di 21.450 camere da aggiungere entro il 2024, di cui quasi il 50% nel segmento upscale. Gli operatori internazionali rappresentano oltre il 60% del totale delle camere in cantiere, il che indica un forte interesse degli stranieri per il mercato italiano.
- Roma è in testa alla pipeline di sviluppo con 23 hotel e 3.291 camere, seguita da Milano e Venezia.
Il mercato alberghiero italiano continua ad evolversi, con una crescente penetrazione di marchi internazionali. Nonostante le sfide poste dalla pandemia, il settore mostra capacità di recupero e potenziale di crescita, sostenuto dagli investimenti governativi e da una solida pipeline di sviluppo.
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